Convertitori di frequenza


ATE costruisce ed utilizza nei propri impianti una gamma di convertitori statici di frequenza in grado di coprire le più diverse applicazioni del riscaldo ad induzione.

I convertitori di ATE si suddividono in PFC, IFC/A, IFC/S e IFC/SM e sono il risultato di un continuo aggiornamento dei progetti, di sviluppo di nuove soluzioni costruttive, di messa a punto di nuove tecniche di regolazione e controllo con l'utilizzo di componenti di elevate prestazioni e affidabilità e soprattutto adatte anche alle particolari applicazioni di riscaldo ad induzione richieste.

Tali convertitori sono progettati e realizzati compatti per ridurre al minimo lo spazio all’interno dei quadri elettrici ed adatti ad una struttura modulare per facilitare qualsiasi intervento di manutenzione o sostituzione di tali moduli.

Il sistema di raffreddamento dei convertitore può essere con ventilazione forzata o con liquido di raffreddamento in circuito chiuso, a seconda della potenza da dissipare e per certe applicazioni anche in relazione alla destinazione finale.

I convertitori ATE sono dotati inoltre di autodiagnostica e interfacce per la comunicazione con PLC e PC di supervisione. Sono progettati, costruiti e testati in conformità ai requisiti delle Direttive nazionali e Normative Europee in vigore oltre che conformi alle normative e standard dei paesi di destinazione.


PFC


La serie di convertitori PFC viene generalmente impiegata nelle applicazioni che richiedono potenze medio-alte, dal centinaio di kW fino a 2000 kW e oltre.

Questi convertitori sono prodotti ormai consolidati e installati in molti impianti soprattutto per applicazioni come il riscaldo in continuo di fili, barre, tubi, etc., nei sistemi di presso-saldatura e saldo-brasatura, nei forni fusori di grossa capacità, etc.

Sono convertitori utilizzati per la loro maggior flessibilità di utilizzo, dove le variazioni delle condizioni di carico sono rilevanti.

I convertitori PFC possono essere raffreddati sia tramite ventilazione forzata per le taglie piccole mentre per taglie medie elevate il raffreddamento è con acqua in circuito chiuso.

IFC/A


I convertitori IFC/A vengono generalmente impiegati nelle applicazioni che richiedono potenze intermedie dalla decina a poche centinaia di kW. Sono equipaggiati di moderna elettronica a bordo, che comprendono moderni microprocessori che tramite i software installati, comandano e controllano la gestione del rispettivo modulo compresa la protezione integrale.

IFC/S


I convertitori IFC/S vengono generalmente impiegati nelle applicazioni che richiedono potenze intermedie di diverse decine di kW. Avendo dimensioni ridotte e quindi estremamente compatti, sono nati appositamente per un utilizzo modulare come ad esempio i sistemi di riscaldo multifilo ma sono comunque utilizzati per svariate applicazioni come i trattamenti termici ad esempio di pezzi amagnetici, il riscaldo di fili e nastri di ridottissima sezione sia ferrosi che non ferrosi, la ricottura e la saldatura di tubi in continuo, la fusioni di leghe preziose in crogioli isolanti, etc.. L’elettronica installata a bordo di tali moduli, che comanda e controlla la gestione del singolo modulo compresa la protezione integrale, è anche opportunamente progettata per un funzionamento in configurazione modulare.

IFC/SM


I convertitori IFC/SM implementano la tecnologia ad IGBT e sono l’evoluzione della famiglia dei convertitori PFC. Tali convertitori vengono generalmente impiegati nelle applicazioni che richiedono potenze elevate e dove sono richieste prestazioni elevate. Le ottime prestazioni li preferiscono in svariate applicazioni (trattamenti termici di pezzi metallici, riscaldo in continuo di fili, barre, tubi, etc., preriscaldo in impianti di laminazione e forgiatura, ricottura tubi in continuo, forni fusori di grossa capacità, etc.). L'inverter M.F. è comandato da un sistema di microcontrollori che controllano e gestiscono una configurazione di installazione modulare. Esso gestisce il corretto pilotaggio degli IGBT garantendo commutazioni a basse perdite (con tecnica soft-switching) alla frequenza di risonanza del carico.

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